Dietro l’immagine: le doppie esposizioni dell’autrice Adobe Stock Premium Collection Jen Huang

Le immagini eteree e sognanti della rinomata fotografa Jen Huang invitano gli osservatori ad entrare in un mondo di fiaba creato grazie ad un design ed una composizione meticolosi. Le sue foto spaziano tra matrimoni, fidanzamenti, ritratti di famiglia e scatti commerciali. Per celebrare i suoi lavori nella nuova Adobe Stock Premium collection, abbiamo chiacchierato con Jen del suo lavoro, dello scattare su pellicola, sperimentare con doppi tempi di esposizione e sul portare l’originalità nelle foto di matrimoni.

**Cosa ti porta verso la pellicola?
**La pellicola racconta una storia in un modo molto naturale ed autentico. Ma allo stesso tempo riesce ad essere molto sognante. È come il mondo visto attraverso gli occhi di un’ottimista – se prendi in considerazione la visione di un mondo dove tutto è color pastello, chiaro e carino. Questo sistema ha anche un lato più dark ed umorale.
Scattare su pellicola ti consente di focalizzarti sul soggetto, composizione e luce molto più che in digitale. Non ti stai costringendo a guardare il retro della fotocamera e a controllare ogni immagine dopo che l’hai scattata. Al contrario, c’è molta più preparazione, devi scattare nella tua mente in primis e saper come creare un’immagine senza vederla subito dopo.

**Che temi sottintesi esplori nel tuo lavoro?
**Molti clienti descrivono le mie foto come quadri ed io la vedo allo stesso modo. Un pittore studia una scena molto a lungo e si assicura che tutto sia perfetto. Allo stesso tempo, capiscono che il mondo è in movimento, tutto è fluido. Non puoi controllare ogni singolo dettaglio. Devi lasciare che la vita faccia il suo. Il mio modus operandi a prescindere dal progetto consiste nel portare avanti il mio punto di vista stilistico, ed io sono molto concreta in tutti i miei scatti – e poi lasciare che i momenti autentici prendano il sopravvento.https://blog.adobe.com/media_5eccfabbb5b8fd7d4f69ada42fba1118556568a2.gif

**Dicci cosa sta accadendo in quest’immagine. Non è ciò che pensi tipicamente quando guardi una foto di matrimonio.
**Trovo che fare sempre la stessa cosa sia molto limitante e ti impedisca di crescere. Una cosa che ho implementato nel mio lavoro è l’avere sfide diverse ad ogni mio scatto. Per questo particolare scatto, mi sono sfidata a provare più volte doppi tempi di esposizione. La doppia esposizione richiede più tempo e ti obbliga ad avere ben chiare due immagini diverse nella tua mente. Non sono facili da creare perché devi pianificarle in anticipo. Sono due frame, e c’è tanto da organizzare con la modella o la coppia per crearli. Dato che richiede tempo, il risultato sarà meno foto; alla fine, è come unire due immagini.

Ci tenevo a trovare quel dettaglio in grado di raccontare la bellezza in un modo diverso dal “Ecco la mia faccia, i miei capelli ed il trucco”. Ho scattato foto mirate a quello, per poi incorporare altri elementi: la grazia gentile delle mani o del collo o delle spalle con appena un accenno di ricciolo. Questo per me parla di una bellezza diversa, più delicata. Prima di scattare, penso: Come posso raccontare questa storia in un modo diverso, in un modo migliore, in un modo meno diretto? L’immagine è la combinazione di queste due idee dove hai questo bellissimo braccio in movimento ed il ritratto del modello. Unire questi due pensieri regala un senso di bellezza difficile da dimenticare.

**Che consigli puoi dare ad altri fotografi che vogliono provare a cimentarsi nella doppia esposizione?
**Qui parliamo di doppia esposizione su pellicola: la doppia esposizione si ha quando due immagini vengono unite sullo stesso negativo. Quando scatti una foto, la prima andrà ad essere la dominante. In quest’immagine ho fotografato prima le mani. Volevo che le mani fossero il punto focale, con la modella quasi come fosse un eco sullo sfondo.
Ecco perché è così sfocata sullo sfondo, perché l’intera area è un solido muro bianco. Hai quasi esclusivamente i suoi capelli che le toccano le mani e vanno a creare questo ricamo gentile, quasi come un braccialetto. E poi c’è il suo corpo, a sua volta tutto bianco. Quest’immagine riesce a dare l’idea del sognante e del fumoso perché c’è molto spazio bianco e molta luce. Se l’avessi fatto ad esempio su un muro nero o su uno sfondo più disordinato non avresti avuto la stessa sensazione.

Dal punto di vista tecnico, quando provi una doppia esposizione su pellicola, non stai solo componendo due foto in una ma devi anche calcolare il tempo di esposizione per ciascun frame. Ad esempio, se l’esposizione corretta è di 1/60, entrambe le foto andranno scattate a 1/120 così che il tempo combinato sia di 1/60.

**Come sei diventata una fotografa professionista full-time?
**Mio padre è stato un fotografo per tutta la sua vita, sono cresciuta in mezzo ad equipaggiamento fotografico. Non ho mai realizzato, tuttavia, che questo sarebbe diventato il mio lavoro finché non è successo. Ho seguito lezioni di fotografia e di camera oscura al college, mi sono specializzata in arte e comunicazioni. Dopo il titolo di studio, ho lavorato nel ramo pubblicitario per conto di J. Walter Thompson’s DeBeers. La DeBeers, nota società venditrice di diamanti, è uno dei marchi più famosi al mondo. Il vedere come sono arrivati lì a vendere un oggetto di lusso, che è esattamente il mio lavoro, è stato affascinante e mi ha molto aiutato a sviluppare un occhio per il marketing e gli affari. Quando ho avviato il mio lavoro di fotografa, ho iniziato contemporaneamente al famoso blog per matrimoni Style Me. Siamo cresciuti insieme e devo molto a loro per l’enorme visibilità che non avrei avuto senza blog.

Per vedere altri lavori di Jen, visita il suo portfolio su Adobe Stock nella nuova Premium collection.