Intervista a Franco Tassi di Tax Free Film

Siamo giunti all’ultimo appuntamento con le interviste ai protagonisti del Meetup Adobe del 30 giugno scorso. Chiudiamo in bellezza ospitando Franco Tassi di TaxFree Film!

**Per cominciare, dicci di te, chi sei, come hai iniziato in questo settore?
**Sono Franco Tassi, ex grafico, ex art director pubblicitario, ex videomaker e dal 2005 fondatore di una casa di produzione di spot pubblicitari in CGI, la Tax free Film. Sono entrato nel settore della grafica pubblicitaria, (al tempo si chiamava così) dopo il liceo artistico, quando non esistevano ancora i computer.

Il mio approccio è stato quindi manuale e analogico, ma sono sempre stato attratto dalle diavolerie tecniche: le reflex, la camera oscura, l’aerografo, la repro-camera, ecc. La repro-camera è come una barca, dicono, che fai fatica a comprarla ma fai molta più fatica a venderla, soprattutto dopo l’avvento del Macintosh a metà degli anni 80, che ha rivoluzionato il settore grafico e stampa.

Il Desktop Publishing ha spazzato via in un attimo i fogli Letraset, i fotocompositori, i linotipisti, un macello. Per fortuna avevo l’età giusta per saltare sul carro del vincitore digitale, senza dimenticare però gli insegnamenti fondamentali.

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**Da che cosa trai ispirazione quando realizzi i tuoi lavori?
**Faccio prima un giro su Behance, su Abduzeedo, su Motionographer per vedere come quelli più bravi di me hanno approcciato il problema. Poi non guardo più niente e cerco di dimenticare tutto. Bisogna tenere buona solo la meccanica mentale che ha portato ad ottenere quelle idee. Resta comunque in circolo un retrogusto stilistico, una contaminazione benigna che aiuta a seminare altre idee.
Il fatto è che il tempo passa e alla classica telefonata: “come procede? Scommetto che hai già tirato fuori una delle tue idee geniali!” scatta finalmente il Panic Monster (copyright: Tim Urban,) che aiuta pragmaticamente a concentrare tutto il pensiero in una sola direzione, quella giusta!

Al di là della fatica di tirar fuori qualcosa di nuovo quando sembra che esista già tutto, poter accedere a siti di lavori già parzialmente scremati come Behance è veramente utile e bello, e poi non ti senti solo!

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**Quanta attenzione dedichi alle nuove tendenze?
**Le nuove tendenze? Ci ho sofferto tanto chiedendomi se sarei stato in grado di cavalcarle o addirittura di anticiparle, ma ora finalmente questa cosa non è più un problema!

**Come definiresti il tuo stile?
**Pratico lo stile camaleonte. Cerco di capire qual’è la cosa giusta al momento giusto, col cliente giusto. Non lavoro più da solo da tanti anni, siamo in tanti e ogni persona porta del suo, insieme collaboriamo per creare un’estetica accattivante, pertinente al progetto, e fattibile nei tempi.

Non so se riconosce uno stile Tax Free, spero che si riconosca che quello che facciamo lo facciamo con stile.

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**Quali sono i tuoi strumenti insostituibili del mestiere?
**Il primo strumento è la matita, poi una workstation potente con 2 monitor grandi. Arriverà il mio turno e sarò spazzato via da chi lavora solo con smartphone e tablet, ma per ora resisto.

**Che equipaggiamento grafico e software consiglieresti a chi inizia?
**Per questioni di preistoria personale, sono legato ombelicalmente al Mac e ad Adobe e sarei poco obiettivo, posso riferire cosa utilizzo io senza voler influenzare nessuno: After Effects per me è la centrale operativa di tutto, dove accatastare e gestire i livelli, a centinaia, creati in Illustrator, Cinema 4D, Photoshop e 3DS MAX.

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Vorrei consigliare comunque che non serve avere l’ultima release di computer e software, che la povertà di mezzi aguzza l’ingegno. E questo è importante soprattutto all’inizio, per sviluppare la consapevolezza che si può fare tutto.

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Grazie mille Franco! Per chi volesse saperne di più sui progetti realizzati, ecco il link alla Tax Free Film, Laboratorio di Estetica Digitale.