Dall’internet delle cose al building information modelling
Elettrodomestici in classe A e dotati di connettività Wifi, smartphone e tablet di ultima generazione, sistemi domotici che attivano servizi di sicurezza, assistenza sanitaria o intrattenimento. Il futuro è sempre più vicino e sono già realtà le case intelligenti dotate di piattaforme software capaci di far interagire i dati, mettendo in relazione dispositivi e impianti. L’internet delle cose è la frontiera: gestione energetica, sistemi di sicurezza, impianti elettrici potranno essere governati da app dedicate.
Temi sfidanti ma difficili da comunicare? Immagini e grafica riescono a spiegare concretamente la sfida, comprese le opportunità di un progetto performante dentro casa e nell’involucro.
Sicurezza, comodità ed efficienza sono le parole chiave delle case smart dove, attraverso l’uso di sensori e software, si potrà ad esempio chiudere le finestre consultando le previsioni meteo sul web, ritardare il suono della sveglia se un appuntamento viene annullato all’ultimo minuto, avviare la lavastoviglie quando l’elettricità costa meno.
Ma cosa succede quando si tratta di realizzare nuove costruzioni o di riqualificare gli edifici esistenti? La gestione dei patrimoni immobiliari e in più in generale il mondo delle costruzioni e della riqualificazione sono tra i settori meno informatizzati. Inefficienza, extra-costi, manutenzioni di emergenza sono temi caldi per tutti gli operatori del settore, ecco allora perché i modelli informatici dell’edificio e i sistemi computerizzati di gestione non possono restare di competenza dei soli tecnici.
La soluzione si chiama BIM, acronimo di Building Information Modelling, e permette di usare modelli intelligenti per la pianificazione, la progettazione, la costruzione e la gestione di progetti di edifici, di infrastrutture o impianti industriali. È un database in cui si possono inserire tutti i dati (geometrici, economici, temporali e prestazionali) come input, e grazie ad una complessa rielaborazione si ottengono simulazioni e visualizzazioni, e si condividono informazioni che riducono i margini di errore e i tempi, e migliorano il risultato finale grazie a decisioni mirate e consapevoli.
Articolo di Paola Pierotti, PPAN.