Autori sotto i riflettori: Jodie Johnson

Jodie Johnson, collaboratrice di Adobe Stock, è una fotografa di Melbourne che si occupa di interni e lifestyle. Formatasi nel settore pubblicitario, è in una posizione ideale per comprendere le esigenze degli acquirenti. Abbiamo parlato con lei del suo percorso nel settore della fotografia stock, di quello che ha imparato strada facendo e dei suoi consigli per i fotografi esordienti.

Adobe Stock: Puoi parlarci un po’ di te e del tuo background? Come ti sei avvicinata alla fotografia?

Jodie Johnson A scuola mi interessavano soprattutto le materie “divertenti”, come arte, progettazione grafica e media. Al liceo ho studiato un po’ la fotografia, ma all’epoca il mio sogno era di diventare regista. Dopo la scuola, ho cambiato rotta accettando un lavoro nella pubblicità e, col tempo, sono arrivata a essere account director. In agenzia avevamo uno studio fotografico, per cui ero sempre a stretto contatto con la fotografia, ma il mio ruolo era solo quello di vendere quei servizi ai clienti. Alla fine ho deciso di mettermi io stessa dietro l’obiettivo, e non sono più tornata indietro!

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AS: Come mai hai deciso di dedicarti alla fotografia stock? Come hai iniziato?

JJ: Tutte le agenzie per cui lavoravo usavano librerie stock quando per questioni di budget o di praticità non potevamo far scattare foto ad hoc, anche all’epoca in cui i cataloghi a stampa erano l’unico modo per cercare immagini! Nel corso degli anni ho visto crescere la pressione da parte dei clienti a ridurre continuamente i budget e questo ha fatto aumentare ulteriormente la richiesta di immagini stock. Diciamo che avevo sì esperienza con le immagini stock, ma soprattutto come acquirente. Così ho pensato che mi sarebbe piaciuto provare a realizzare delle immagini anch’io, senza la pressione di una scadenza imposta da un cliente o da un art director, per vedere se e come si sarebbero vendute.

AS: Qual è stata la difficoltà principale che hai dovuto superare, come fotografa stock?

JJ: Agli inizi, capire come evitare che i miei lavori venissero respinti per motivi tecnici. Ho imparato rapidamente cosa fossero l’aberrazione cromatica e le aree sovraesposte! Ora invece la difficoltà è trovare nuove idee per i miei scatti e nuove opportunità per produrre immagini originali e contenuti un po’ particolari che rispecchino il mio stile.

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AS: Cosa ti piace di più del tuo lavoro come fotografa stock?

JJ: La flessibilità nella gestione del tempo. Posso conciliare il lavoro con gli impegni nei confronti dei miei clienti o con qualsiasi altra cosa alla quale decida di dare la priorità. Apprezzo la libertà creativa, il fatto di poter fotografare tutto quello che voglio! E mi piace anche vedere le mie immagini pubblicate. Posso passare ore cercando le mie foto su Google Immagini per vedere dove appaiono e come vengono usate.

AS: Ci sono parti del tuo lavoro che ti piacciono meno?

JJ: Anche se mi piace essere padrona del mio tempo, a volte lavorare da soli può risultare piuttosto alienante. Per questo motivo, ho deciso che in futuro cercherò di concentrarmi maggiormente sulle collaborazioni.

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AS: Come fai a mantenere sempre interessante e aggiornato il tuo portfolio?

JJ: Il mio portfolio è composto in massima parte da foto di interni e di case. Qui in Australia, sono costantemente alla ricerca di abitazioni originali da fotografare. Sono fissata con le riviste di arredamento; per me sono una grande fonte di ispirazione e un buon modo per restare al passo con gli ultimi stili e tendenze.

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AS: Che consiglio daresti a chi vuole entrare nel settore della fotografia stock?

JJ: Trova la tua nicchia. Sviluppa un tuo stile originale per specializzarti in un dato soggetto. Valuta la possibilità di costruire il tuo portfolio a partire da un hobby o interesse personale. In questo modo, ti sarà più facile ritrovarti coinvolto, o circondato, da quel soggetto. Per me è l’arredamento di interni, per qualcun altro potrebbe essere il fitness, la cucina o il turismo. Io acquisto riviste di arredamento perché mi interessano, le acquisterei comunque, ma in questo modo riesco anche ad essere sempre aggiornata sugli ultimi trend e stili fotografici per quella particolare nicchia.

Credo inoltre che avere un portfolio omogeneo, incentrato su alcuni soggetti/categorie chiave, aumenti la probabilità che un singolo acquirente acquisti più immagini, perché trovare altri contenuti dello stesso tipo in un unico portfolio rende più efficiente il processo di acquisto.

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