Rompere gli schemi della composizione per creare immagini d’impatto

Questo mese esploreremo il ruolo di angoli, equilibrio e prospettiva nella composizione… ma non per scoprire qual è il modo “giusto” di usarli. Quello che ci interessa, invece, è vedere in che modo gli artisti sovvertono deliberatamente le regole della composizione per sconvolgerci o turbarci. Che voglia comunicare cambiamento sociale, fermento politico o minacce ambientali, l’artista ribelle ci spiazza e ci esorta ad affrontare realtà scomode. Per cominciare, abbiamo chiesto consiglio a degli esperti della trasgressione.

Se vuoi infrangere le regole, vai fino in fondo.


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A quel punto, se hai imparato alcuni concetti essenziali, come la regola dei terzi, e vuoi sovvertirle, non esitare: buttati! “Osa”, è il consiglio di Morgan. “Un leggero scarto dalla norma darà l’impressione di essere semplicemente un errore. Rompere gli schemi con eleganza, invece, consente di creare immagini alle quali il cervello non è abituato, e distinguerà il tuo lavoro dalla massa”.

Ma, aggiunge Morgan, anche lo sbilanciamento richiede un certo equilibrio. Per spiegarsi, ricorre a una metafora: “In un film, un personaggio non dovrebbe mai dire quello che fa. Far dire ‘Sono arrabbiato’ a una persona arrabbiata è indice di pigrizia nello storytelling. Se il personaggio dice ‘Sto bene’, ma lascia trasparire la rabbia dai suoi gesti, è molto più interessante da guardare. Lo spettatore è portato a chiedersi cosa accadrà. Nella fotografia e nelle arti grafiche vale lo stesso principio. Ci sono molti modi per attrarre lo sguardo, ma ogni parte dell’opera – modelli, composizione, luce, abiti – deve svolgere il proprio ruolo all’interno di una narrativa più ampia”.


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Quando la natura rompe gli schemi, considera tutti gli angoli.


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Osserva da vicino immagini inquietanti.

Immagine gentilmente concessa dalla Tate.

Una nuova mostra di Ai Weiwei all’Hirshhorn gioca con l’equilibrio e la composizione per offrire ai visitatori uno sguardo provocatorio su alcune inquietanti realtà del nostro tempo. L’esposizione include 176 ritratti (realizzati con innocenti mattoncini Lego) di persone che, nelle parole dell’artista, ” sono state imprigionate, esiliate o costrette a chiedere asilo politico a causa delle proprie azioni, dei propri principi o delle proprie affiliazioni”. Se questo accostamento inaspettato non basta a turbarti, ci penserà la carta da parati. “The Plain Version of the Animal That Looks Like a Llama but Is Really an Alpaca” sembra, a prima vista, una gradevole immagine caleidoscopica, ma a un’occhiata più attenta si rivela essere un collage di elementi allarmanti: catene, manette, videocamere di sorveglianza, loghi di Twitter (e alpaca).

Per sfogliare altre composizioni sbilanciate che ti faranno riflettere, dai un’occhiata alla nostra galleria su Adobe Stock. Abbiamo raccolto lavori che giocano con oggetti e situazioni familiari offrendone una rilettura affascinante: si va da ritratti in stile cubista all’immagine di un piede con una scarpa al suo interno, a una foto che cattura il sorprendente momento di contrasto nel corso di una protesta: una donna in abiti colorati in piedi di fronte a un cordone di poliziotti vestiti di scuro.


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Continua a seguirci sul blog questo mese: analizzeremo dei ritratti sbilanciati e parleremo con artisti che giocano con le proporzioni in modi inaspettati e incantevoli.