Autori in primo piano: Daniela Mangiuca aka 3000ad
Sfogliare il portfolio di 3000ad è come dare un’occhiata a un futuro lontano – navi spaziali che volano sulle città, edifici ultra-moderni che toccano il cielo e strutture aliene che vengono dallo spazio. L’artista dietro queste visioni futuristiche è l’architetta rumena Daniela Mangiuca. Abbiamo parlato con Daniela del processo che sta dietro alle sue interpretazioni fantascientifiche e del suo viaggio nel mercato delle immagini stock e oltre.
ADOBE STOCK: Puoi raccontarci un po’ di te e del tuo background?
Daniela Mangiuca: Sono nata e cresciuta in una piccola città in Romania. Volevo diventare un’architetta fin dalla scuola elementare, quando compresi che questa era l’unica occupazione che richiedeva la combinazione della matematica (il mio primo amore) con l’abilità nel disegno (il mio secondo amore). Al college ho capito che l’architettura è molto più che ‘scienza più arte.’ È una visione del mondo basata su una ricerca creativa infinita. Io e Adrian, il mio compagno e migliore amico, siamo stati così fortunati da poterci dedicare alle nostre esplorazioni creative negli Stati Uniti.
3000AD / ADOBE STOCK
AS: Come avete iniziato a lavorare con le immagini stock? E perché avete deciso di vendere il vostro lavoro?
DM: Dopo diversi anni in cui abbiamo lavorato come designer in grandi studi di architettura, abbiamo deciso che era arrivato il momento di rincorrere il sogno americano che, nel nostro caso, voleva dire metterci in proprio nel settore creativo. Era la fine degli anni novanta, perciò abbiamo approfittato del boom dei software per la realizzazione di modelli e illustrazioni 3D. Ricordo la prima volta che ho letto di Photoshop, durante una pausa pranzo; ho immediatamente detto ad Adrian: “Guarda! Ecco come lavoreremo.” E così, con il preziosissimo aiuto e la guida dei nostri ex datori di lavoro, abbiamo aperto la nostra società di visualizzazione architettonica.
Inizialmente, la decisione di vendere immagini stock è stata di tipo economico perché, essendo una piccola impresa, cercavamo sempre delle opportunità lavorative. Sui nostri hard disk c’erano così tanti asset 3D creati mentre testavamo i software ed altri creati per puro piacere; il microstock sembrava un’opportunità da prendere al volo.
AS: In che modo le immagini stock completano il lavoro della tua azienda, AND?
DM: Secondo me, ci siamo evoluti con il mercato. Ad oggi, le immagini stock rappresentano quasi la metà del nostro lavoro a AND, soprattutto dopo l’avvento dei video microstock combinati alla grafica di movimento (motion graphics), come i modelli AfterEffects. L’accessibilità e la crescita esponenziale dei dispositivi e dei punti vendita sui social media dove i nostri asset vengono visualizzati e venduti ha creato una straordinaria domanda – e opportunità – per un tipo di lavoro che noi chiamavamo “hobby”.
AS: Il tuo portfolio contiene moltissimi elementi fantascientifici e futuristici. Dove cerchi l’ispirazione?
DM: Chi avrebbe mai pensato che degli architetti seri si sarebbero specializzati in astronavi? In realtà ha un senso, e questo senso va ricercato nei principi fondamentali del lavoro: la visualizzazione architettonica è il modo creativo di guardare una struttura prima che qualcuno tenti di costruirla. Alla fine, ogni oggetto è architettura, dato che occupa o crea uno spazio. È meraviglioso quando i creatori di questi oggetti hanno nei loro cuori la meraviglia tipica dei bambini e il frutto della loro immaginazione va oltre ciò che è logico e scientificamente possibile. La nostra ispirazione sono la fantascienza e le straordinarie scoperte e i fatti scientifici che incontriamo ogni giorno. La curiosità e la creatività umana non smettono mai di stupire.
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AS: Puoi dirci qualcosa sul processo di creazione di uno dei vostri rendering disponibili su Adobe Stock?
DM: Si inizia con una storia: potrebbe essere qualcosa che abbiamo letto o qualcosa che stiamo creando da zero. Il passo successivo è discutere sulla geometria ponendoci delle domande, piuttosto che partire dal punto di vista scientifico. Quindi, il passaggio successivo e inevitabile è la visita al sito della NASA per dare una spinta extra all’ispirazione, prima di iniziare la realizzazione del modello 3D reale e, a seconda del caso, l’animazione.
AS: Qual è la parte più difficile nella creazione di un rendering? E la più gratificante?
DM: La parte difficile è quel difetto di design imprevisto che noti solo dopo aver impiegato un’intera giornata su un rendering. E diventa ancora più frustrante quando il prodotto finale è un’animazione e abbiamo trascorso diversi giorni alle prese con l’idea e il percorso da seguire.
La parte più gratificante è quando un acquirente ti chiede di creare un’illustrazione o un’animazione su misura perché gli è piaciuto un sacco il tuo modello e ha ispirato un suo lavoro. Ricevere il link al prodotto finale o il DVD della sua grafica di movimento (con una piccola nota: “Grazie!”) vale lo sforzo extra della gestione, con tutti gli inevitabili intoppi, del processo creativo.
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AS: Hai qualche consiglio da condividere con chi sta cercando di costruire il proprio portfolio di immagini stock?
DM: Col rischio di parlare per frasi fatte: fate qualcosa che vi piace davvero e, alla fine, vedrete che vi ripagherà. Evitate di cambiare rotta. L’ho provato e funziona solo fino a quando non ti rendi conto che non è così redditizio come fare quello che conosci e che ti rende felice. Trovate la vostra unicità e utilizzate quella degli altri come ispirazione per il processo di creazione, non per il prodotto reale.
AS: Cosa diresti a coloro che stanno cercando di migliorare le proprie abilità nel 3D?
DM: Lavorate. Tutto qua. E sappiate che chi pensa di avere una soluzione magica e veloce per realizzarsi non sa di cosa parla.
Scoprite di più sul lavoro di Daniela e Adrian su Adobe Stock.